Il termine "all touched out" descrive la sensazione di essere sopraffatte dalla costante richiesta di contatto fisico da parte dei bambini. 

Molte mamme si sentono esauste perché i loro corpi vengono costantemente toccati, abbracciati, afferrati e richiesti per il comfort del bambino. 

Questa sensazione può portare a una ridotta tolleranza al contatto fisico, anche nei confronti del partner e di chi si ama causando irritabilità, frustrazione, senso di colpa e senso di inadeguatezza. In più, se non se ne parla, può anche essere fonte di incomprensione e problemi di coppia. 

Può,infatti, capitare che la mamma si senta di non gradire nemmeno il contatto di un abbraccio. 

Questo fenomeno ha recentemente catturato l'attenzione degli studiosi, che cercano di comprendere le sue cause e le sue implicazioni.

Cosa ci dice la scienza?

Le recenti ricerche hanno indagato sul fenomeno del "all touched out" e sui suoi effetti sulla salute mentale delle mamme. Uno studio condotto nel 2022 pubblicato sulla rivista "Journal of Parental Psychology" ha evidenziato che le madri che si sentono "all touched out" sono più suscettibili allo stress e all'ansia. Queste mamme possono sperimentare un senso di perdita di autonomia e identità, poiché gran parte della loro vita quotidiana ruota intorno alle esigenze fisiche dei loro bambini.

Un'altra ricerca pubblicata nel 2023 nel "Journal of Family Studies" ha dimostrato che le mamme che si sentono "all touched out" hanno maggiori probabilità di sperimentare sintomi di depressione postpartum. La mancanza di spazio personale e la costante richiesta di contatto fisico possono avere un impatto negativo sulla salute mentale delle mamme, rendendo essenziale affrontare questa problematica in modo adeguato.

Come affrontare questa situazione di disagio?

È importante considerare alcune strategie che possono aiutare a migliorare il benessere della mamma, della coppia e quindi di tutta la famiglia:

1. Comunicazione aperta: Parlare apertamente con il partner o con uno specialista può alleviare il senso di frustrazione. Esprimere i propri sentimenti e cercare soluzioni insieme può aiutare a ridurre il peso emotivo.
2. Autocura: Le mamme devono prendersi cura di sé stesse. Pianificare del tempo per sé, fare attività che favoriscono il relax e la ricarica, come un bagno caldo, la lettura o la pratica di tecniche di rilassamento.
3. Supporto sociale: Raggiungere altre mamme che potrebbero condividere le stesse esperienze può essere terapeutico. Il sostegno sociale può offrire una prospettiva diversa, consigli utili e un senso di appartenenza.
4. Condividere le responsabilità: Coinvolgere il partner, familiari o amici nella cura del bambino può alleviare il senso di oppressione fisica. Delegare alcune delle responsabilità quotidiane può fornire un po' di spazio e sollievo.
5. Tempo di qualità con il bambino: Trovare momenti speciali per connettersi con il bambino in modo più intenso e attivo può aiutare a rafforzare il legame senza sentirsi sopraffatte dal contatto fisico costante. Ad esempio, creare una routine di coccole e giochi che consenta di soddisfare le esigenze affettive del bambino in momenti dedicati.

Infine siate indulgenti con voi stesse/con le vostre compagne: entro certi limiti è normale sentirsi così. 

Il fenomeno del "all touched out" è una realtà che molte mamme affrontano durante il periodo di crescita dei loro bambini (con maggior frequenza se si allatta al seno, a lungo); è una situazione transitoria che man mano passa e non necessariamente richiede chissà che attenzione o se ne deve fare un “problema”.  

Però averne consapevolezza  e rendere partecipe il partner, che riuscirà magari a comprendere meglio eventuali malumori, può solo giovare agli equilibri personali e familiari, in modo da godersi a pieno e al meglio un momento così bello e delicato della vita. 

È importante ricordare che ogni madre è unica e che trovare le strategie che funzionano meglio per sé stesse e per la propria famiglia è fondamentale.
 

Dott.ssa Federica Rubado - Fisioterapista e Osteopata, specializzato in Neurosviluppo e Riabilitazione Pediatrica